Albino, 20 Marzo 2023.“ETHICAL PROJECT – quando al centro c’è l’atleta” è il primo livello del processo di formazione che SenzaPensieri propone alle società sportive partendo proprio dal loro codice etico e comportamentale.
Da tempo è in atto un processo che possiamo definire di “sportivizzazione” della società e della quotidianità che richiede anche il coinvolgimento di un’educazione rinnovata; lo sport è diventato quindi un fenomeno esteso ai vari contesti del nostro vivere, ai differenti modi di pensare e ai vari stili di vita. Lo sport è figlio della comunità e si mantiene vivo in quanto, oltre a suscitare benessere,
coinvolge e genera emozioni in chi lo pratica e in chi ne fa da spettatore.
Da un po’ di tempo ormai la nostra impresa sociale si trova a fare un pensiero critico sullo sport e gli accadimenti degli ultimi mesi non hanno fatto altro che consolidare quanto sia necessario un processo di ri-orientamento di un movimento, quello sportivo, che pare sia sempre più confuso, frainteso e svalorizzato” dice la dott.ssa Riva Cherubina, psicologa clinica e responsabile di una
ASD.
Il modello Ethical graduation prevede di affiancare la società sportiva, con i suoi istruttori, atleti e genitori, nella definizione dei rispettivi ruoli, riconoscendo e legittimando quelli altrui, rispettando i propri doveri, beneficiando e disponendo positivamente dei propri diritti, ponendo così al centro dell’intero movimento l’atleta” spiega il dott. Gervasoni Adriano, psicologo dello sport.
Lavorare sull’eticità (ethical) sarà il primo step di un processo che porterà ad un titolo che fungerà da certificato di qualità (graduation). “Ci auspichiamo di favorire un migliore vissuto di benessere dell’atleta e della prestazione, un contenimento dello stress degli attori del triangolo atleta genitore-allenatore, un approccio globale allo sport, unione di gesto atletico e valore educativo. Non dimentichiamo inoltre l’importanza di tessere relazioni efficaci basate su cooperazione e condivisione, all’interno di un contesto che è spazio di vita, di crescita e di esperienza” rispondono gli esperti impegnati nella strutturazione di questo processo di formazione“.
A fine mese l’ASD Calcio Brusaporto proporrà questo primo step e, a tal proposito, Giovanni Carrara, Responsabile attività di base, dichiara: “Stiamo vivendo in un momento storico parecchio buio per il mondo del calcio giovanile; ogni settimana arrivano notizie su fatti incresciosi che coinvolgono arbitri, genitori e atleti sul terreno di gioco. Spero che questo percorso, in collaborazione con ‘Senza pensieri’, sia di aiuto per prevenire questo tipo di atti, che, ovviamente, non fanno parte del lungo elenco di valori che lo sport aiuta a coltivare. Spero anche di immettere nei nostri atleti tesserati e nelle loro famiglie ciò che i nostri staff tecnici, certe volte, non riescono
a far capire, per garantire una serena e pacifica convivenza tra atleti, staff e genitori.’’
Il modello Ethical Graduation prevede inizialmente la somministrazione di un questionario agli atleti e poi ad allenatori e genitori fase che si sta concludendo, per la società Brusaporto, in questi giorni. Lo scopo è proprio quello di lavorare su dati di realtà, valorizzando l’apporto, il punto di vista ed il supporto di ognuno, passaggio importante per costruire questo nuovo approccio allo sport, inteso proprio come attività che impegna varie capacità, fisiche, relazionali, psichiche, svolta per svariati motivi, ma che soprattutto rientra in una progettualità a tempo indeterminato, contestualizzata ad un qui ed ora.
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