Sangiuliano City – AlbinoLeffe 2-0 (1-0)SANGIULIANO CITY (4-3-3):

Grandi 6; Zanon 6,5, Alcibiade 6,5, Serbouti 6, Zugaro 6; Fusi 7, Metlika 6, Salzano 6,5 (45′ st Bruzzone sv); Volpicelli 7 (24′ st Floriano 6), Miracoli 6,5, Cogliati 5,5 (36′ st Saggionetto sv). A disp.: 22 D’Alterio, 30 Barotac (p), 4 Ippolito, 10 Qeros, 16 Casali, 23 Morosini, 27 Baggi, 37 Firenze. All.: Carmine Gautieri.
ALBINOLEFFE (4-3-1-2): Offredi 5; Gusu 6, Borghini (cap.) 5,5, J. Gelli 6 (40′ st Muzio sv), Saltarelli 5,5; Doumbia 5,5 (29′ st Petrungaro 5,5), Brentan 6,5, Piccoli 5 (1′ st Frosinini 6); Giorgione 6 (29′ st Genevier 6); Zoma 6, Rosso 5,5 (18′ st Toma 6). A disp.: 1 Pratelli, 22 Pagno (p), 7 Mihai, 18 Ntube, 42 De Felice, 44 Freri, 47 Allieri. All.: Claudio Foscarini 5.
Arbitro: Djurdjevic di Trieste 6 (Schirinzi di Casarano, Vitale di Salerno; IV Chieppa di Biella.
RETI: 36′ pt Alcibiade (S), 48′ st Fusi (S).
Note: ammoniti Fusi, Metlika, Serbouti, Volpicelli, J. Gelli, Doumbia per gioco scorretto, Zugaro per comportamento non regolamentare, Salzano per ritardata rimessa in gioco. Tiri totali 6-13, nello specchio 3-4, parati 1-4, respinti/deviati 1-3. Corner 8-2, recupero 2′ e 5′.

Seregno (Monza e della Brianza) – Alcibiade di coscia, Fusi battezzando l’angolino lontano sull’ultimo allungo del compagno col numero 9. Quattro sconfitte su quattro per Claudio Foscarini, che allunga a sei la striscia infernale capace di relegare a meno 5 dalla salvezza diretta l’AlbinoLeffe ereditato da Beppe Biava, evidentemente privo di colpe e responsabilità di sorta col senno di poi. Un disastro completato dal sorpasso in classifica (37 a 34) del Sangiuliano City, avversario della tredicesima di ritorno, che fa rimpiangere come il paradiso perduto l’uno-due casalingo a gennaio a spese di Pro Sesto e Pergolettese nonché l’ultimo successo a Novara il 5 febbraio, raggio di luce seguito dal buio pesto con Triestina, Arzignano, Renate, Juve e le Bianche Casacche (la prima fuori dalla bagarre playout) per 4 punti in 9 giornate.
Ci mancava giusto il liscio dell’espertissimo Offredi, cavallo di ritorno invernale tra i pali, al festival del patatrac. L’angolo a rientrare da destra di Volpicelli è battezzato male quanto l’ombra del gioco delle torri tra il suo perno e lo sfondatore locale, già autore di una mezza bicicletta strozzata alle soglie del quarto d’ora su palla dal fondo di chi la raddoppierà, bravo a tagliare verso sinistra su imbeccata di Salzano, in risposta alla botta alta di Giorgione dalla distanza su lancio di Gelli rinviato corto di testa proprio dal futuro apripista dello score.
A iniziare le danze delle occasioni, invece, è proprio la sottopunta sannita, al 3′, quando Zoma s’invola verso la fine del perimetro scaricando per il diagonale ciabattato su cui la scivolata di Rosso è in ritardo. L’intesa fra i tre subisce qualche pausa di troppo, se è vero che la successiva occasione piove inattesa dal rinvio del portiere a un passettino dall’intervallo: l’ariete veneto spizza, Carmine suggerisce, il destro a incrociare è largo. Il bello è che l’unico pericolo vero dei gialloverdi neopromossi, protagonisti dell’1-1 Zoma-Cogliati a prati invertiti il 12 novembre scorso, è l’incornata miracoliana in offside, quindi inutile, a correzione della punizione della trequarti dello stesso assistman del vantaggio insperato.
I seriani in rosso trasferta vanno a strappi e a sprazzi, senza infamia né lode, ma quanto combinano ha comunque il sapore dell’improvvisazione. Vedi la svettata a campanile dall’esito della telefonata del fulcro dell’attacco, chiamato all’ingrato compito di sostituire sia l’infortunato Manconi (inguine, rientra domenica? Dietro, sempre in infermeria Marchetti, Miculi e Milesi) che lo squalificato Cocco, alzandosi al limite sulla battuta dalle retrovie di Borghini. Un poker cronometrico e Volpicelli chiama il radente alla sua mezzala destra: Miracoli resta spalle alla porta, Gusu spazza, situazione in fotocopia risolta a una dozzina dall’intervallo da Brentan, firmatario tra gli altri di un lancio mancino per l’innesco al burkinabé-ivoriano anticipato di testa sulla trequarti sinistra dall’uscita del guantipede sangiulianese a un tris dalla pausa. Del Gigante di Strozza, al contrario, il rinvio spizzato da Rossi per la volata verso sinistra sempre del polivalente dall’11 sulla schiena, chiuso in caduta da Zanon.
Nella ripresa la Bluceleste spinge, tirando pure il triplo come aveva fatto domenica scorsa contro i bianchi del Quadrilatero, ma risultati nisba. Al 6′ Brentan, sovrapposto a Zoma che tornerà a fare la seconda punta nel rombo dopo la temporanea contro-virata al 4-4-2, sgancia il tirocross fermato senza affanno. Gelli, in mischia, sbuca subito dallo schema del beneventano deviando fiaccamente; Frosinini, di suo, ci prova vanamente salendo in cielo sulla palla di Brentan (11′), quindi le due mezze chances per il mobile ma poco incisivo Momo, in asse con Doumbia e il precedente (18′, destro girato a lato dal limite) e sfruttando il recupero della nee entry Toma su un calcio piazzato contro per corsa e destro a incrociare, disturbato da Fusi, chiamando Grandi al bloccaggio. A 3′ dal 90′ il mancino in curva di Frosinini, di seconda, sull’angolo da destra di Genevier colpito di tempia all’indietro dal capitano seriano, poi il colpo del ko. Nel menù residuo di marzo, l’altra domenica allo Stadium contro il Padova e la chiusura del mese a Busto Arsizio.
Simone Fornoni