Far crescere le nuove generazioni all’aria aperta, nell’era del Grande Fratello e della quotidianità fissata dai social media, è una missione. Condivisa da una trentina di società, tra strada e percorsi nella natura, per proseguire in grande stile la tradizione tutta bergamasca delle due ruote. Bergamo & Sport le ha abbracciate giovedì sera da BikeFellas dopo averle biografate ne “La gente nel ciclismo”, l’opera loro dedicata per celebrarne la professionalità, l’impegno, la perseveranza e la resilienza nel periodo comunque duro della ripartenza post covid.
Una presentazione al pubblico nobilitata dall’intervento dell’argento mondiale G.B. Baronchelli, uno dei corridori bergamaschi eternati dalla memoria storica collettiva, arrivato a 12 secondi dallo strappare un Giro d’Italia al Cannibale Eddy Merckx nel 1974, levatrice di pedalatori in erba di una delle splendide realtà che si sono raccontate davanti ai taccuini spianati dei nostri autori. “Un nuovo Savoldelli? C’è: è solo questione di saper aspettare…”, la profezia del campione. “Il ruolo di noi ex professionisti dal curriculum importante alle spalle è scoprire ragazzi di prospettiva e consigliarli per il meglio”.
Una bellissima serata, condita dagli auspici dei dirigenti del movimento di casa nostra, dal consigliere regionale Bruno Cometti all’ex consigliere FCI Adriano Arioli, nostro guru in materia da sempre. L’auspicio di tutti è riassunto dal proemio del direttore Matteo Bonfanti: “Il ciclismo è lo sport più popolare, tanto da essere stato praticato da non pochi tra noi calciofili. Un movimento da sostenere nel ricordo del passato, nel presente e nei tempi che verranno, perché i ragazzi che lo praticano e ne assorbono i valori sono il nostro futuro”.