di Giacomo Mayer

Una sfida alla pari tra Atalanta e Verona che coltivano ancora qualche speranziella d’Europa. Ma il percorso è stato completamente diverso. I nerazzurri sono arrivati prepotentemente alla ribalta della cronaca calcistica grazie ai sei successi consecutivi, nuovo record societario, che li hanno portati per qualche settimane a sognare viaggi lungo il Vecchio Continente, poi due sconfitte li hanno rispediti sulla terra, il Verona, per lungo tempo, è stato giustamente considerato l’autentica sorpresa del campionato, soprattutto nel girone d’andata, poi la squadra si è rilassata ed è finita nell’anonimato, restando sempre nella zona sinistra della classifica. L’Hellas è tornato in serie A dopo nove lunghi anni di sofferenza, eppure unico club di capoluogo di provincia a vincere lo scudetto (Cagliari è capoluogo di regione) nel dopoguerra. Oggi compete all’Atalanta il titolo di regina delle provinciali. Sarà una bel confronto. Intanto l’Atalanta è reduce da due capitomboli, uno inatteso, l’altro annunciato, che ha ridimensionato le ambizioni e frustrato i sogni dei fans. Purtroppo la partita con la Roma ha portato alla ribalta un’Atalanta del recente passato, quella prima dei record, quella che in trasferta deludeva in gioco e in risultati. Certo, la Roma è squadra di un altro pianeta, ma i nerazzurri sono stati troppo accondiscendenti con una difesa statica, con un centrocampo evaporato dalla manifesta inconsistenza di Cigarini, mai visto così male, e con un attacco poco incisivo. Per carità può succedere di giocare male o collezionare brutte figure contro un’avversaria più forte ma non così arrendevole come è stata l’Atalanta. I nerazzurri hanno l’opportunità di rilanciarsi perché se l’Europa è ormai fuorigioco, i record da eguagliare e, magari, da superare sono alla portata.  Colantuono sarà costretto a rivoluzionare l’assetto difensivo, purtroppo è un tormentone che dura dall’inizio di stagione, per l’indisponibilità di Lucchini e Stendardo, così Nica (o Raimondi) giocherà a destra causa lo spostamento in zona centrale di Benalouane, dove, peraltro, ha sempre giocato, a fianco di Yepes. Si prevede un bel duello con Toni. Rientrano Carmona e Moralez che in questa formazione sono insostituibili. E lo si è visto chiaramente. Col Verona torna Andrea Mandorlini che dalle nostre parti non è stato proprio fortunato. Come giocatore faceva parte della truppa che nerazzurra che finì in serie C, come allenatore prima (2003-04) riportò l’Atalanta in serie A, poi (2004-2005) venne esonerato dopo 14 giornate, squadra senza vittorie e ultima in classifica quindi retrocessa. E dopo un lungo girovagare (Bologna, Padova, Siena Sassuolo e Cluj) a Verona (2010-11) ha trovato finalmente una panchina senza scosse. E in questa stagione un indubbio capolavoro. Oggi al Comunale i gialloblu si presentano senza Maietta, Donadel, Sala, ex atalantino (squalificati), e senza Romulo; saranno sostituiti da Marques, da Cirigliano e probabilmente dall’ex Donati. Inutile aggiungere, occhio ai pericoli Iturbe e Toni per la nostra rabberciata difesa. Insomma una sfida aperta.

Così in campo ore 15 sabato 19 aprile
Atalanta (4-4-1-1): Consigli; Raimondi, Benalouane, Yepes, Brivio; Estigarribia, Carmona, Bonaventura; Moralez; Denis.
Verona (4-3-3): Rafael; Cacciatore, Moras, Marques, Agostini; Cirigliano, Donati, Hallfredsson; Iturbe, Toni, Marquinho.
Arbitro: Minelli di Varese.