E’ noto agli addetti ai lavori del calcio dilettantistico che, Francesco Caldara attaccante classe ’89 da Scanzo, con una doppietta a Covo domenica scorsa, ha raggiunto e superato le 100 reti in carriera, (101) un traguardo che non è da tutti, per cui l’abbiamo voluto sentire e raccogliere le sue impressioni.
Ci dice raggiunto telefonicamente. “E’ sicuramente una bella soddisfazione, ci tenevo particolarmente a raggiungere questo traguardo, anche se magari speravo di raggiungerlo già l’anno scorso, ma va bene così. E’ importante averlo colto con la Falco che ha contraddistinto la mia carriera, visto che ci gioco da un buon numero di stagioni anche se in due periodi diversi. E’ una soddisfazione che condivido con tutti i compagni, è un bel periodo che dura da parecchio con la promozione dello scorso anno e quest’anno sapete tutti che siamo ancora in testa alla classifica”.
Ci snocciola tra l’altro le reti realizzate in ogni società in cui ha militato che sono anche un buon numero. Premettiamo che Caldara inizia a giocare nelle giovanili del Celadina in cui svolge tutta la trafila, si fa conoscere però maggiormente nella Juniores regionale della Stezzanese in cui realizza 25 reti per poi iniziare il suo lungo percorso per riuscire poi a raggiungere quota 100. Ci dice: ”Ho realizzato 47 reti nella Falco, 15 nella Calcinatese, 9 nella Ghisalbese, 8 nella Fiorente, 7 nella Pro Lurano, 4 nel Gorle e anche nel Dalminese Futura 4, 3 nel Ranica e 3 nella Zognese”.
Per cui sei soddisfatto del tuo percorso calcistico? “Direi di si, non ci sono neanche rimpianti, si vede che valevo le categorie che ho conosciuto, dalla seconda alla promozione, sono contento anche perché in tutti questi anni il mio pensiero è stato quello semplicemente di divertirmi e dare il meglio di me stesso senza pensare a chissache“.
E’ ovvio che viste le reti e le presenze si può ipotizzare che la Falco è la società in cui si è trovato meglio ed è la tua casa calcistica: “Effettivamente sì prima tre anni dal 2015 al 2018 e poi queste stagioni recenti in cui stiamo facendo bene, abbiamo ottenuto una promozione ed ora da neopromossi siamo ancora in testa, in un certo senso non ce l’aspettavamo, il primo obiettivo era la salvezza e poi divertirsi”.
Quali sono i segreti ? “Non ce ne sono in modo particolare, la società a livello ambientale è la migliore in cui mi sono trovato, persone splendide come il presidente Peracchi e il dirigente Grigis sono difficili da trovare in questo contesto, hanno creato nel tempo un ambiente familiare ma professionale, altrimenti non saremmo arrivati a questi livelli. Si è aggiunto anche da un paio di stagioni Athos Poma dirigente che ci da una grande mano , ovvio che mister Vedovati è molto bravo a guidare il gruppo, così come il ds Michele Nodari; siamo un gruppo di amici, remiamo tutti dalla stessa parte, gruppo solido, attrezzato in ogni reparto senza magari tanti nomi altisonanti ma con tanta a voglia di fare, un gruppo di giocatori esperti e anche giovani anche di qualità che si è cementato al massimo”.
Altre società da citare? “Sicuramente non dimentico le stagioni con la Calcinatese dal 2017 al 2020 con un allenatore abile come Baretti, in cui penso di aver fatto buone cose e la stagione al Dalmine Futura nel 2009-2010 con la vittoria nei playoff di prima categoria approdando in promozione, ma segnata dalla scomparsa del compagno di squadra Capitanio per un malore durante un allenamento “
Francesco Caldara nel privato ? “Penso di essere una persona un po’ come tutte le altre, la mia professione è quella di ingegnere in un’azienda di Seriate non ho particolari hobby, ovvio che mi piace il calcio ma mi piace anche molto cucinare, mi diverto e impegno molto in cucina, piatto preferito è la mussaka greca” . A livello personale ricordiamo noi che è novello sposo dal luglio 2022.
Ma qualche stagione che rappresenta la svolta del suo percorso calcistico ? “Niente di particolare però dopo la stagione 2014-2015 in promozione a Zogno , avevo la possibilità di approdare in più squadre, dopo una riflessione diciamo familiare abbiamo ritenuto che la soluzione Falco sarebbe stata la migliore, l’abbiamo azzeccata e ne sono felice”
Veniamo adesso all’attuale. Un primo posto in rimonta lo scorso anno , ora a sorpresa , ma solo in sede di pronostico, ancora in testa con un ottima manovra corale, dove volete arrivare? “E’ vero che siamo in testa, ma la strada per arrivare al traguardo finale è lunga è difficile. Il girone di ritorno è sempre più complicato, il campionato è equilibrato e le squadre in lotta per la salvezza a volte raddoppiano le loro forze per non scendere di categoria; ora in poche parole abbiamo dodici finali in cui dovremo raccogliere più punti possibili e continuare a mantenere la manovra, coralità e l’unità di intenti che ci ha portati fin qui. Le partite svolta sono ovviamente state le vittorie con Torre’ de Roveri e Casazza che ci hanno permesso di conquistate la vetta della classifica, ma ripeto in un certo senso non abbiamo ancora fatto niente anche se ad ora pensiamo di avere le carte in regola per fare ben fino alla fine e anche poter giocare con una certa leggerezza senza particolari pressioni. Dovremo temere sicuramente il Casazza tra le altre e vedo in crescita anche l’Azzano, già domenica affrontiamo il Cividate e poi ci recheremo in casa della Fiorente che è sicuramente una squadra temibile”.
Quanti anni ancora di carriera? “fino a che sentirò che posso reggere gli allenamenti e a divertirmi continuerò a giocare, impossibile ad ora quantificare quante stagioni”.
Michele Nodari direttore sportivo si vuole complimentare ”A nome della società vogliamo fare i complimenti a Caldara che oltre ad essere un buon giocatore è anche una bella persona dal punto di vista comportamentale, è praticamente una bandiera insieme ad Adami e noi apprezziamo molto il suo modo di essere anche perché ci è parecchio utile come uomo squadra, uomo guida ed esempio per i più giovani”
Gio.Vit.