Bergamo

– La Sezione C.A.I. di Bergamo compie 150 anni! Li compirà esattamente il 4 maggio prossimo ma il Presidente Paolo Valoti ed i suoi collaboratori di Commissioni, Gruppi e Scuole hanno già illustrato, un anno che per il sodalizio bergamasco sarà storico.
Ogni volta entrare al Palamonti evoca tre A: Accoglienza, Amicizia, Amore per la montagna. Si viene avvolti in un’altra dimensione e si respira la forza della passione, dove le vette permeano tutta la struttura, a partire dalla grande parete di roccia (dove giovani scalatori e principianti alpinisti si impegnano già con entusiasmo e passione) proseguendo con l’immensa biblioteca a tema montagna, vero “tempio” dei saperi alpini e centro di documentazione, le sale conferenze e lo spazio per mostre tematiche, il rifugio in città e luogo di incontro e convivialità. Questo è il C.A.I. Bergamo e questo ci racconta Paolo Valoti ogni volta che lo incontriamo.
Nella conferenza stampa organizzata al Palamonti mercoledì scorso è stato ampiamente illustrato il programma di progetti e di eventi che ci accompagneranno tutto l’anno in un crescendo di approfondimenti e di emozioni che, per chi ama la montagna, non potranno passare inosservati. L’inaugurazione del 150° sarà affidata al prestigioso Coro della Società degli Alpinisti Tridentini (fondata il 2 settembre 1872 a Madonna di Campiglio) – ensamble con tante esperienze anche a livello internazionale – presso il Teatro Sociale di Città Alta venerdì 3 febbraio alle ore 20,30. Sarà un appuntamento durante il quale riflettere sulle note canore di chi la montagna la comunica attraverso la musica ed i testi di canzoni che toccano il cuore e la mente.
Il clou degli eventi sarà poi in estate, tra il 23 giugno ed il 2 luglio, quando si terrà la XXIV Settimana Nazionale dell’Escursionismo con il motto “Camminare per conoscere, condividere e rispettare le montagne”, un’idea che permetterà di legare tutte le nostre montagne, dal Lago di Lecco fino al Lago di Garda, in collaborazione con il C.A.I. bresciano, nell’anno di Bergamo e Brescia Capitale Italiana della Cultura. Non mancheranno le iniziative editoriali con la presentazione di due libri sul tema “Insieme sui sentieri, ognuno con il proprio passo” ed un premio di studio alla memoria di Mario Merelli, alpinista bergamasco di Lizzola (1963-2012), aperto a tutti gli studenti universitari iscritti ad un corso di laurea triennale, magistrale o a ciclo unico, residenti in Provincia di Bergamo. Il premio, di €. 2.000, verrà assegnato al miglior progetto di ricerca, in ambito scientifico, culturale o sociale per la montagna. Saranno sei gli ambiti sui quali i candidati potranno cimentarsi, con particolare attenzione ai temi ambientali (la creazione di una Green Community delle valli bergamasche), di sostenibilità, di identità culturale.
Non mancherà, in tema di innovazione, il progetto rifugi SOS, dedicato alla sicurezza in alta quota, con la collaborazione del Rotary Club Città di Clusone: l’obiettivo è di installare in 11 rifugi orobici delle teche attrezzate con connessione wifi, defibrillatore automatico e prese usb per la ricarica degli strumenti di sicurezza.
Come si può osservare, tanti gli eventi e le manifestazioni che la Sezione C.A.I. di Bergamo metterà in campo per rendere memorabile questo 150° che, come dice Valoti, sarà anche l’anno di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura…di Montagna.
Antonio Curò, che nel 1873 ebbe l’intuito e il coraggio di fondare anche a Bergamo una sezione del Club Alpino Italiano (nato dieci anni prima a Torino), sarebbe sicuramente fiero di vedere quante famiglie di socie e soci CAI, sezioni e sottosezioni, sono nate tra le montagne bergamasche, e le molte generazioni di soci, alpinisti e appassionati che hanno percorso i sentieri montani, salito le pareti verticali e vissuto esperienze autentiche nei rifugi delle Orobie. Questo patrimonio di valori, conoscenze e cultura materiale e immateriale di montagna è una preziosa eredità dei Padri fondatori e pionieri sulle Orobie, e che oggi tutti insieme socie e soci del CAI di Bergamo sentono il dovere e la responsabilità di custodire e condividere, per restituire alle giovani generazioni, in cammino insieme verso un nuovo futuro.
Giuseppe De Carli