“E’ una soddisfazione passare ai quarti di Coppa Italia. Non è mai facile, altre squadre abbiamo visto che non ci sono riuscite, abbiamo visto le altre partite in Coppa Italia, tante sono finite ai supplementari. Volevamo arrivare a questo risultato e ci siamo riusciti.

Volevamo passare il turno e ci siamo riusciti”.

Gian Piero Gasperini bada al solo e guarda al risultato: un altro obiettivo intermedio centrato dalla sua Dea che alla Coppa Italia crede e adesso tra dodici giorni andrà a giocarsi le sue carte al Meazza contro l’Inter detentrice del trofeo.

Gasperini vede un’Atalanta in crescita ma ancora non al livello delle prime quattro a suo dire.

“Siamo sulla buona strada ma siamo ancora distanti dalle big, una distanza che misureremo domenica con la Juventus. Stiamo trovando una buona prolificità in attacco e giocando anche bene, il rovescio della medaglia però è la poca attenzione in fase difensiva nel primo tempo. Sembrava un’amichevole a Zingonia. gol, tanti segnali positivi e anche qualcuno negativo, siamo sulla strada giusta e arriviamo al quarto di finale contro l’Inter con merito. Abbiamo alzato il livello tecnico e offensivo, ma serve precisione tattica in più. Va fatto meglio il possesso palla insieme al palleggio. Tendiamo a fermarci, ma la palla continua a muoversi: abbiamo anche preso quattro gol nelle ultime due partite e dobbiamo avere più previsione tattica, con due gol di vantaggio non possiamo buttarci tutti in avanti e poi prendere gol in contropiede. Abbiamo alzato la qualità del gioco, ma si può sempre migliorare. Questa è la strada, ma ci sono ancora tante altre possibilità. Globalmente stiamo crescendo”.

Quindi una chiosa su Duvan Zapata ancora alla ricerca del primo gol del 2023 e al centro di voci di mercato.

“A me danno fastidio le voci di mercato su Zapata. Fino a due settimane fa, guai a vedere l’uno o l’altro. Da quando invece c’è Hojlund in auge sembra che lo prendano tutti. Non so cosa succederà in questi dieci giorni, ma ho molto rispetto per Duvan: non si diventa da intoccabili a cedibili ogni quindici giorni. L’altra sera sono andato ad abbracciarlo perché era triste, lui ha fatto tanto per questa squadra”.

Fabrizio Carcano