di Marco Adobati
L’appuntamento con la storia è fissato per giovedì alle ore 15,00; il Pontisola di mister Del Prato, sul campo neutro del “Buozzi” di Firenze, sarà protagonista dall’ attesissima sfida contro i campani del Pomigliano d’Arco per la finale della Coppa Italia Dilettanti. I Blues sono alla ricerca della seconda affermazione in questa competizione; infatti vincendo bisserebbero il successo della stagione ‘69/’70, maturato nella sfida tutta bergamasca contro il Leffe. Il Pomigliano d’Arco è, invece, alla prima finale nella competizione e al momento si trova al nono posto nel girone I; da Napoli sono attesi circa 500 supporters al seguito della formazione campana. La vincitrice della finale, che succederà nell’albo d’oro alla formazione campana della Turris, andrà direttamente alla fase finale dei playoff; la squadra sconfitta accederà comunque alla fase dei playoff, ma partendo dal quarto turno eliminatorio.
Abbiamo intervistato Alessandro Gibellini, attuale dg della Fiorente Colognola ed ex calciatore professionista, che proprio il 28 giugno 1970 era in campo nella finale tra l’allora Ponte San Pietro ed il Leffe.
Signor Gibellini, cosa ci racconta di quell’esperienza?
“Fu un’esperienza incredibile, non tanto per la fase finale in sé, quanto per il cammino che ci contraddistinse; prima di arrivare alla fase finale di Forte dei Marmi eliminammo tre squadre fra cui la quotatissima formazione romana del Palestrina, il cui presidente era Dino Viola, che divenne poi presidente della Roma, grazie al tiro della monetina: la competizione ai tempi non prevedeva i rigori al termine di tempi regolamentari e supplementari, per cui per ben tre volte (prima con il Dalmine, poi con una formazione veneta e dunque contro i romani del Palestrina), la dea bendata fu dalla nostra. La finale invece fu un capitolo a parte: si scontravano due società della provincia di Bergamo e noi giocatori ci conoscevamo tutti, avrei preferito battere un’altra squadra in finale se devo essere sincero”.
Come si svolse la gara?
“Fu una partita durissima per noi; soffrimmo la compagine leffese per quasi tutti i 120’, poi il lampo di Pellizzoli decise in favore nostro la contesa. Il mio rammarico fu quello di non aver potuto disputare la finale nella Bergamasca: un tempo i mezzi di trasporto non erano efficienti come oggi e gli spostamenti più difficili da realizzare, la cornice di pubblico poteva essere maggiore e la sfida stessa avrebbe avuto un sapore diverso”.
Cosa si porta dentro di quella finale?
“Porterò sempre con me la grandissima soddisfazione di aver portato a Bergamo un trofeo prestigioso come la Coppa Italia dilettanti, ma anche il rammarico ed il dispiacere di aver battuto i tanti amici che allora militavano nel Leffe”.
Sarà presente sugli spalti del “Buozzi” di Firenze?
“Purtroppo degli impegni improrogabili non mi permettono di essere presente, anche se mi sarebbe piaciuto moltissimo esserci. In ogni caso seguirò la partita in televisione e tiferò per i Blues”.
Tornando alla sfida, il Pontisola arriverà nella serata di mercoledì a Firenze dove mister Del Prato scioglierà gli ultimi dubbi dopo la rifinitura. Sicura l’assenza di Stucchi per squalifica e degli infortunati Cortinovis e Risi.
Probabile formazione Pontisola: Mora, Bottini, Augello, Perico, Suardi, Ruggeri, Mologni, Luzzana, Crotti, Salandra, Traini.
In televisione: diretta Rai Sport 1 dalle 15.00 di giovedì.