Bergamo
– Il Circolo Filatelico Bergamasco si arricchisce di un ulteriore alloro internazionale. Si tratta del prestigiosissimo riconoscimento assegnato dalla Royal Philatelic Society al socio Marco Panza, con l’assegnazione della “Tapling Medal” per l’articolo “Postal rates in the Napoleonic Kingdom of Italy 1805-1814” pubblicato sulla prestigiosa rivista “The London Filatelist, considerato il miglior articolo per l’anno 2020-2021. Il bergamasco Panza, abitante in città, ha recentemente ricevuto anche la nomina a Membro Accademico dell’Acadèmie Europèenne de Philatèlie. In qualità di esperto del periodo napoleonico.
La consegna dell’ambito premio, che prende il nome dal celebre filatelista inglese Thomas Keay Tapling, avverrà a Londra il prossimo 30 giugno. A rendere questo risultato ancora più storico è la presenza nell’albo d’oro della società inglese di un solo altro italiano ovvero Enzo Diena che ricevette il premio nel lontano 1929.
Marco Panza è socio del CFB dal 2008 e da allora si è specializzato in Storia Postale, ottenendo numerosi riconoscimenti, fino al citato Tapling Medal ed è anche Consigliere AISP. Abbiamo raggiunto Panza per un commento a caldo da offrire ai lettori di Bergamo&Sport.
Marco, la notizia da Londra ti ha sicuramente inorgoglito. Entrare nell’albo d’oro di una Società così prestigiosa dopo 93 anni dall’ultimo italiano che ha ricevuto questo titolo che effetto fa, soprattutto pensando che rappresenti anche il nome di Bergamo e di un Circolo che ha appena compiuto 100 anni?
“Mi ha fatto certamente un enorme piacere, ma soprattutto ha destato in me stupore e meraviglia, perché mai avrei pensato di poter ottenere un simile riconoscimento, dato che su The London Philatelist scrivono i più importanti collezionisti a livello mondiale. 93 anni sono tanti da quando E. Diena, il padre della filatelia italiana, ottenne tale riconoscimento. Ma se è passato così tanto tempo la colpa è di noi italiani, che siamo troppo provinciali e ci limitiamo a vivere all’interno del nostro orticello, temendo il confronto con i collezionisti esteri; quando però lo facciamo, non sfiguriamo, anzi!
Il mio alloro, che condivido con il CFB, penso che sia la classica ciliegina sulla torta dei festeggiamenti del suo centenario e quindi, per tale motivo, assume anche una valenza particolare. Non mi sento, invece, rappresentativo della città di Bergamo, che si è sempre totalmente disinteressata della filatelia e delle problematiche del Circolo, tant’è che le manifestazioni che sono organizzate si svolgono in altri comuni della bergamasca e la nostra sede è presso l’oratorio di Boccaleone, grazie alla disponibilità del parroco, don Giuseppe Rossi”.
Raccontaci brevemente il tuo excursus filatelico.
“Come quasi tutti i collezionisti ho iniziato da ragazzino, ma, a differenza degli altri, ho smesso una volta iniziata la IV ginnasio. Ho ripreso nel dicembre 2007 con le stesse modalità con cui avevo iniziato, ovvero collezionando francobolli. Nel corso del 2008 mi sono iscritto al CFB, dove ho scoperto che esisteva anche la storia postale, una branca della filatelia interessantissima e dalle mille sfaccettature. In particolar modo mi ha subito affascinato la pre-filatelia, ovvero il periodo antecedente all’emissione dei francobolli, poco studiata perché ritenuta sorella minore del periodo successivo. Mi sono concentrato soprattutto sul periodo napoleonico in Italia, anch’esso poco indagato e quindi con scarsità di pubblicazioni a disposizione. Da qui la necessità di reperire le fonti normative presso gli Archivi di Stato di Bergamo e di Milano e presso la biblioteca Braidense sempre a Milano. Da tutte queste ricerche e dall’acquisto delle lettere del periodo, ho assemblato la collezione che ha conseguito importanti allori in Italia ed all’estero, la pubblicazione di un libro, edito dal CFB, sullo stesso argomento e venduto anche all’estero, per arrivare al riconoscimento che mi sarà conferito il 30 giugno”.
La filatelia è storia e ricerca costante, cosa ti senti di suggerire a dei giovani che volessero avvicinarsi a quella che possiamo definire una “nobile arte”?
“Convincere i giovani a dedicarsi alla filatelia non è facile: anch’io, come detto, l’abbandonai a 14 anni; tuttavia, ci provo. Se, per motivi vari, siete interessati alla Storia, prendete in considerazione anche la Storia Postale che, come ho detto, offre molteplici possibilità di approfondimento. Cito la meno specialistica per far comprendere meglio il concetto e fornire uno spunto. Nel periodo prefilatelico le lettere erano spedite senza busta, ma ripiegando le stesse in modo appropriato. Si ha così la possibilità di studiarne i contenuti, che forniscono uno spaccato interessantissimo della vita e degli avvenimenti storici della prima metà del XIX secolo”.
Nel salutare Marco capiamo come filatelia è anche fare gruppo pur nel giusto spirito di competizione ma anche di riconoscenza verso chi ti aiuta nella ricerca o negli approfondimenti. Il Circolo Filatelico Bergamasco continua, dunque, a farsi onore anche oltre confine ed il riconoscimento che arriva da Londra conferma l’alto livello raggiunto dai suoi soci, sempre alla ricerca di nuove sfide e pronti ad accogliere nuove leve attratte dalle bellezze di una passione che se approfondita apre orizzonti sconfinati.
Giuseppe De Carli