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anni di militanza nerazzurra non si possono certo dimenticare. Ed ecco, insieme al direttore operativo Roberto Spagnolo, grandi ex come Marino Magrin, Luigino Pasciullo, il concittadino romanese Adelio Moro (originario di Mozzanica) e Giorgio Magnocavallo, oltre all’ex tecnico del vivaio Leonardo Mazzoleni Bonaldi, referente AIAC per Bergamo e provincia.
C’era tutto il calcio nostrano che conta, insomma, stamani a Romano di Lombardia in occasione dell’intitolazione dello stadio a Zaccaria Cometti, uno degli eroi della Coppa Italia del ’63, unico trofeo in bacheca, al secondo anniversario dalla morte per complicazioni da Covid-19.
A presiedere alla cerimonia, Sebastian Nicoli, il sindaco della città dove Cometti, prodotto locale targato Fiorita, aveva visto la luce il 7 gennaio 1937. Apprezzato preparatore dei portieri, lo fu a lungo della prima squadra atalantina, dal 1975 al 1990, dopo aver ricoperto ruoli da allenatore come vice e anche aver svezzato un paio di generazioni nel settore giovanile.