Negli ultimi due anni la Serie A ha cambiato rotta, da campionato monopolizzato da una sola squadra, ora la corsa scudetto si è aperta e tra sorpassi e controsorpassi sta rendendo questo torneo ancora più affascinante.

INTER
La prima squadra che viene in mente parlando di scudetto è l’Inter. L’addio rocambolesco e inaspettato di Antonio Conte, che dopo anni di luci e ombre è riuscito a riportare il trofeo italiano più prestigioso sotto la madonnina, non ha scalfito l’animo della squadra. Inoltre il campionato è partito con un altro importante addio, quello di Romelu Lukaku, tornato a Londra sponda Chelsea. Nonostante le defezioni la forza dell’Inter si è dimostrata non stare nei singoli, ma nel gruppo, e quest’ultimo si è dimostrato all’altezza delle aspettative. Ad oggi la luce di questa squadra si è affievolita anche per colpa del momento no di Lautaro Martinez e dell’assenza di Marcelo Brozovic. La luce tornerà e l’Inter darà sicuramente battaglia alle concorrenti per preservare il titolo e guadagnarsi la seconda stella sulla maglia.

MILAN
A rendere complicata questa impresa c’è anche l’altra squadra di Milano. Il Milan dopo anni di buio tra acquisti sbagliati e la vendita della società, ha saputo riprendersi quella fetta di campionato che per DNA è sua. Una gestione sapiente ha portato a Milanello giocatori giovani e straripanti di talento come Theo Hernandez e Rafael Leao. Non sono mancati i ritorni in grande stile come quello di Ibrahimovic, che ha preso in spalla la squadra dopo il suo peggior momento e riportata tra le grandi della Serie A. La sua assenza per infortunio sta pesando non solo tecnicamente, ma anche in termini di carisma. Questa squadra è capace di sferrare vittorie di misura sulle concorrenti dirette allo scudetto, si ricorda il derby vinto in rimonta, ma a volte sottovaluta le piccole, basti pensare al 2-2 in extremis con la Salernitana nell’ultimo turno.

NAPOLI
Sempre legato all’ultimo turno di Serie A come non pensare al Napoli, che sfuma uno storico sorpasso portando a casa un pareggio in rimonta contro il Cagliari dell’ex Mazzarri. L’inizio di questo campionato è stato straripante per i ragazzi di Spalletti. Proprio lui dopo le delusioni del post Sarri ha ridato identità alla squadra, che tra Gattuso e Ancelotti aveva perso quel gioco spumeggiante che la contraddistingueva. Ad oggi paga le battute d’arresto, seppur poche, avute durante il percorso e soprattutto contro le big. Un capitolo a sé stante è quello di Lorenzo Insigne che seppur abbia già firmato un contratto “faraonico” con il Toronto FC, sembra non aver frenato il suo buon rendimento.

JUVENTUS
La Juventus, invece, da due anni a questa parte è l’ombra di se stessa. Il suo ciclo si è concluso e ora si stanno gettando le fondamenta per un futuro ancora più glorioso. Come per l’Inter la storia si ripete, anche per i torinesi la stagione è iniziata con l’addio del proprio giocatore più importante, quel giocatore che seppur i 37 anni d’età sta scrivendo ancora la storia del calcio, Cristiano Ronaldo. Neanche il ritorno di Massimiliano Allegri ha saputo ridare vita alla squadra dopo questa privazione e il mercato in entrata non è stato all’altezza delle aspettative. Il girone d’andata si è concluso tra alti e bassi, ma l’acquisto di Dusan Vlahovic ha dato nuovo carburante a squadra e tifosi che sperano, anche grazie a lui, in una nuova rinascita della “Vecchia Signora”.

ATALANTA
Come non parlare della squadra della nostra città, l’Atalanta. Questo è un campionato che come si suol dire è diventato croce e delizia, una montagna russa tra grandi vittorie e scivoloni inaspettati e soprattutto evitabili. Nell’ora più buia la Dea è sempre riuscita ad uscire a “testa alta” dalle crisi, quello di oggi è uno dei periodi più difficili degli ultimi anni, paragonabile all’inizio del ciclo Gasperini e al post sconfitta di Copenaghen. Di crisi ne sono già passate e il gruppo ne è sempre uscito più forte di prima, gli interpreti cambiano, ma la filosofia che ha portato l’Atalanta a prendersi un posto tra le regine d’Italia e d’Europa resta ed è frutto della mentalità di un uomo apprezzato e talvolta disprezzato, Gianpiero Gasperini. Nonostante le ombre gettate per l’ultimo mese al di sotto delle aspettative, non bisogna dimenticarsi di ciò che si è fatto: i pareggi contro l’Inter campione d’Italia, la vittoria al Maradona di Napoli e soprattutto il primo trionfo dopo 32 anni in casa della Juventus. Nonostante gli errori e i grandi assenti per infortunio, ora tocca alla squadra riprendersi quel posto tra le prime squadre che le spetta, non per diritto, ma per merito. Il merito di giocare uno dei modelli di calcio più belli in Italia e di aver portato una squadra “provinciale” nel calcio che conta, scrivendo una “favola” che tutti i veri appassionati sperano non finisca mai.

Matteo Baldelli