Calvenzano

– Sabato mattina l’auditorium comunale è stato teatro delle celebrazioni per i 100 anni della Latteria di Calvenzano. Una sala gremita ha raccolto il mondo della cooperazione bergamasca e non solo, con la qualificata presenza di amministratori pubblici (gli assessori regionali Lara Magoni e Alessandro Sorte) e di alcuni politici nazionali, oltre a soci e dipendenti. Un momento di celebrazione ma anche di profonda riflessione sul passato, sul presente e soprattutto sul futuro della filiera agroalimentare. A fare gli onori di casa il Presidente della Latteria, Ernesto Gusmini ed il Direttore Alberto Cangelli che hanno raccontato con passione quanto avvenuto a partire dal 19 febbraio 1922. In quell’anno il Paese, appena uscito dal conflitto mondiale, attraversava un momento delicato e l’economia era prettamente di sussistenza. Con grande lungimiranza a Calvenzano si era già pensato a dare prosperità ai numerosi agricoltori ed alla cittadinanza, grazie alla possibilità di fruire di prodotti del territorio in maniera strutturata ed organizzata. Dopo il secondo conflitto la Latteria si amplia con l’introduzione dell’allevamento di suini e la produzione di salumi. Dal 1952 poi si affina la produzione dei formaggi a pasta molle e del Grana Padano (ancora oggi sono presenti le due caldaie in rame nella sede dell’azienda). Ulteriori tappe sono state quelle dell’aggiornamento dell’impianto con la costruzione dell’attuale caseificio (1988) e la realizzazione del reparto di stagionatura (2019). A completamento della struttura sono stati poi realizzati l’essiccatoio ed un impianto fotovoltaico a sostegno della produzione. Al termine di questo percorso la Latteria ha ottenuto le certificazioni BRC e IFS, requisiti essenziali per dialogare con la filiera commerciale. La possibilità offerta ai soci di conferire l’intera produzione si è ampliata con l’opportunità di poter usufruire di servizi comuni difficilmente fruibili dalla singola azienda. Da non dimenticare poi che cinquant’anni fa fu creato lo Spaccio Agricolo, antesignano del commercio a chilometro zero, in grado di offrire anche oggi prodotti genuini dalla terra alla tavola.
Inevitabile poi il richiamo agli ultimi due anni, caratterizzati dalla pandemia dove, con malcelato orgoglio ed un pizzico di emozione, i relatori hanno ricordato lo sforzo della cooperativa volto da una parte al ritiro di tutto il latte prodotto e dall’altra al servizio di prossimità, attraverso lo Spaccio, svolto nei confronti dei clienti. In tal senso vincente è stato lo sforzo comune insieme ad altre cooperative.
Da un problema è nata dunque un’opportunità per ridefinire il concetto di produzione e di cooperazione, con l’obiettivo di fornire al consumatore finale un prodotto fatto di gusto e di integrità per la salute, a partire dal Taleggio, vero Re della produzione di questa Latteria.
Il successivo intervento di Fabio Perini (Presidente Confcooperative Lombardia) è stato incentrato su due messaggi ben precisi: sul mondo cooperativo ha evidenziato che, di fronte alle difficoltà (il richiamo al covid è stato esplicito) apre le proprie porte e non le chiude, e sul tema lavoro ha lanciato un appello affinché si aiuti il settore agrario, che ha necessità di incrementare i propri addetti se vuole continuare a produrre con continuità e qualità.
La parola è passata poi a Giuseppe Guerini, Presidente di Confcooperative Bergamo che ha rilanciato il ruolo di economia sociale e di prossimità in antitesi alle multinazionali, ricordando ai politici presenti l’attenzione che va posta ora al costo dell’energia motrice (gas, elettricità) suggerendo l’attuazione della “comunità energetica”, già oggetto da anni di analisi e promozione presso la Comunità Europea, ora fatta propria anche da Regione Lombardia.
Anche il Sindaco di Calvenzano, Fabio Ferla – la cui famiglia, ha ricordato con orgoglio, ha trascorso tutta la vita nel mondo delle cooperative del paese – nel suo appassionato intervento, ha voluto ricordare il ruolo della politica, che deve essere governata da scelte dettate non solo dai regolamenti ma anche dal cuore “…ruolo della politica da attuare in scienza e coscienza…”, per essere sempre più vicini ai cittadini.
Una mattina, dunque, all’insegna del mondo cooperativistico e dell’agroalimentare d’eccellenza per un futuro sempre più a misura d’uomo in sintonia con il proprio territorio. Esempi come quelli di Calvenzano, che fa del mondo solidale un vero e proprio modo di vivere, portano ad affermare senza dubbio che con l’umanità e tradizione applicata alla modernità si possono ancora raccontare storie di successo e di sviluppo.
Giuseppe De Carli