Atalanta – Olympiacos 2-1 (0-1) ATALANTA (3-4-2-1):
Musso; Toloi (cap.), Demiral, Djimsiti; Maehle (42′ st Hateboer), De Roon (27′ st Freuler), Pessina (1′ st Koopmeiners), Pezzella; Malinovskyi (21′ st Mihaila), Pasalic; Muriel (1′ st Boga). A disp.: 31 Rossi, 57 Sportiello, 42 Scalvini, 77 Zappacosta. All.: Gian Piero Gasperini.
OLYMPIACOS (5-4-1): Vaclik 6; Lala 5,5, Papastathopoulos (cap.) 6, Manolas 6,5, Cissé 6, Reabciuk 6; Masouras 6,5 (19′ st M. Camara 6), M’Vila 6,5 (40′ st Bouchalakis sv), A. Camara 5,5, Onyekuru 6 (40′ st Rony Lopes sv); Tiquinho Soares 6,5 (28′ st El Arabi sv). A disp.: 88 Tzolakis, 24 Ba, 34 Papadopoulos, 75 Kitsos, 8 Kunde, 17 Vrousai, 28 Valbuena, 21 Fadiga. All.: Pedro Martins 6.
Arbitro: Schärer 6 (Svizzera; De Almeida, Erni; IV Dudic. V.A.R. Fritz – Germania -, A.V.A.R. San).
RETI: 16′ pt Tiquinho Soares (O), 16′ e 18′ st Djimsiti (A).
Note: spettatori 9.448 per un incasso di 248.820 euro. Ammoniti Pasalic, Demiral e Pezzella per gioco scorretto, Papastathopoulos per fallo di mano. Tiri totali 14-5, nello specchio 6-1, respinti/deviati 5-1, parati 4-0. Var: 1. Corner 13-0, recupero 1′ e 3′.
Bergamo – L’eroe della terza vittoria dell’anno nuovo dell’Atalanta dopo quelle con Udinese e (Coppa Italia, ottavi) Venezia, risalenti al 9 e 12 gennaio, un’eternità, si chiama Berat Djimsiti. Anche se la trovata di Pasalic falso nueve per l’intero secondo tempo farebbe meritare tale titolo anche al condottiero. Il difensore travestito da bomber di una squadra volenterosa ma troppo spesso confusionaria, sempre pronta a regalare qualcosa a chi le sta di fronte. L’Olympiacos tecnicamente è parso poca cosa, salvo tenerla in scacco obbligandola al bottino pieno in rimonta, non privo di tribolazioni, nell’andata dei playoff per la qualificazione agli ottavi di Europa League. Domenica a pranzo si va a Firenze, quindi il retour match al Pireo almeno da pareggiare, perché segnare in trasferta non vale più doppio.
Sotto alla prima vera azione ospite, i nerazzurri hanno dovuto faticare come bestie da soma a dispetto del settanta per cento a trenta di possesso. All’ottavo sbuca Muriel, che tira dritto per dritto sull’esterno della rete, sull’invito dal fondo di Pezzella al culmine di una manovra fin troppo laboriosa, visto che la ripartenza gestita da Maehle e quindi dall’accentrato Malinovskyi tende a perdersi per vie esterne di fronte a un avversario corto e in grado di chiudere le linee di passaggio in verticale. La pericolosa fiondata di Camara in navata si risolve nel rimpallo favorevole del danese sull’aspirante crossatore Reabciuk; a ruota, a un tiretto dal quarto d’ora, Toloi manca il vantaggio in scivolata senza approfittare della sponda di Pasalic sul primo angolo del Ronaldito, dalla destra. La dura legge del gol piove gelida come il contrappasso da fuori, nell’angolino alla sinistra di Musso, con Tiquinho a incaricarsi della trasformazione in oro colato della rifinitura dell’accentrato Masouras sulle ali del contropiede tra i piedi di M’Vila e Onyekuru.
Ritmi alti attendonsi ma vacanti, al netto dell’accelerata di Muriel che lascia sul posto Sokratis a metà frazione sfociando però nella telefonata mancina per il tuffetto di Vaclik per le telecamere, mentre alla mezzora il sinistraccio di seconda di De Roon sul secondo corner a favore è larghissimo. Pasalic e Pessina si scambiano di posizione, Lucho ne combina una grossa passandola in orizzontale a Onyekuru che mastica il sinistro del possibile raddoppio a una sporca dozzina dalla pausa. Due minutini e SuperMario alza di fronte il suggerimento dell’unico attaccante vero a disposizione del Gasp, poi verso l’intervallo la gioia del gol di destro in aggiramento da pochi passi si strozza in gola al brianzolo per l’offside segnalato sul filtrante di Malinovskyi per il mancato assistman di Santo Tomàs, forse alla prima palla pulita della sua partita.
Nella ripresa entrano Koopmeiners e per il numero 32 Boga che al quinto s’invola impegnando di mezzo giro dal limite nella difficile deviazione l’ultimo baluardo altrui. Malina su punizione velenosa oltre il lato corto a destra obbliga il portiere nemico ad alzargliela sopra il montante (9′). La situazione si replica (14′) su un tiro-cross basso da sinistra sull’onda lunga del settimo calcio dalla bandierina (sinistra), quindi è Manolas ad anticipare Pasalic sulla scodella del compagno. E il nazionale albanese può convertire nella craniata del pari il corner di Koopmeiners con parabola a rientrare facendo subito centro su quello successivo dopo un rinvio ciccato malamente da Aguibou Camara. Un rimbalzino che si spegne nell’angolino. I due Camara, Mady assistman, e M’Vila, tra 32′ e 34′, provano a pungere senza punire l’errore di Koopmeiners e una respinta difensiva corta, mentre Boga sgancia alto il sinistro appoggiato da Freuler a 9′ dal 90′.
S.F.