Juventus – Atalanta 1-2 (0-1) JUVENTUS (4-4-2):
Senko 7; Savona 6,5, Citi 6 (30′ st Sekularac sv), Muharemovic 5,5, Rouhi 6; Mulazzi 6,5, Nzouango 6,5, Turicchia 6, Hasa 6 (30′ st Strijdonck sv, 40′ st Nonge Boende sv); Cerri 5 (1′ st Mbangula 5,5), Chibozo 7 (22′ st Maressa 6). A disp.: Scaglia, Daffara, Fiumanò, Solberg, Ledonne, Huijsen. All.: Andrea Bonatti 6.
ATALANTA (3-4-1-2): Dajcar 6; Del Lungo 6,5 Berto 6,5, Ceresoli 7; Renault 6,5 (25′ st Oliveri 6,5), Chiwisa 6,5 (25′ st Giovane 6,5), Panada (cap.) 7, Bernasconi 6; Sidibe 7,5; De Nipoti 7 (42′ st Zuccon sv), Omar 6. A disp.: Sassi, Hecko, Fisic, Pagani, Stabile, De Palma. All.: Massimo Brambilla 7.
Arbitro: Perenzoni di Rovereto 7 (Catallo di Frosinone, Tini Brunozzi di Foligno).
RETI: 29′ pt rig. e 26′ st rig. Sidibe (A), 16′ st Chibozo (J).
Note: serata fredda, spettatori 100. Ammonito Renault per gioco scorretto. Tiri totali 8-15, nello specchio 2-9, respinti/deviati 3-3, parati 1-7. Corner 3-3, recupero 0′ e 4′.
Vinovo (Torino) – Una serata di fine inverno che fa Primavera e dice di prospettive playoff più solide. La quota 30 che val bene la vendetta per il pari-beffa della prima squadra, centrando nella tana della terza in classifica il secondo bottino pieno lontano dal Centro Sportivo Bortolotti di tutto il campionato, a un bel po’ di distanza dal tris sporco di Bologna del 27 novembre scorso, alla decima. E pazienza se alla seconda di ritorno è stato di rigore, perché dì là c’era la Juventus, ora solo una lunghezza più sopra ma non certo a livello di gioco. Perché Sidibe, il tuttofare-tuttocampista alla nona sinfonia stagionale (settebello nel Trofeo Facchetti) dal piede di ghiaccio, almeno dal dischetto, avrebbe potuto segnarne un altro paio su azione, per non parlare dei compagni, lambendo la tripletta al fotofinish su recupero dell’unico attaccante lasciato in campo da Brambilla. Chibozo ci mette la testa nel primo spicchio a metà campo invertite, ma è un incidente di percorso e al gong il terzo 1-1 consecutivo a ruota di Sassuolo e Inter è scongiurato.
Subito la rassegna dei due episodi da moviola, al riparo da dubbi: al 28′ Senko esce direttamente sui piedi di De Nipoti, autore del taglio fulmineo a far secco Muharemovic sul corridoietto aperto da Panada; al 25′ della ripresa, sul terzo corner a favore di Oliveri, Ceresoli, che a Mulazzi concede il fondo in avvio e stop per un partitone a due fasi scevro di sbavature, viene spinto da dietro da Hasa appena oltre il vertice destro e stavolta l’ivoriano opta per lo spiazzante che fa sedere in terra l’unico ostacolo davanti a sé. Il taccuino non è mai vuoto. La doppia chance al quarto d’ora è qualcosa di enorme, specie quella capitata da due passi sui piedi di Omar, a segno all’andata, dopo la masticata di Bernasconi (idem, doppietta di Lozza, girato all’Empoli a gennaio, nel 4-2 zingoniano) sull’apertura di Renault, ma il numero uno di casa allo Juventus Training Center gliela prende come in seguito la ribattuta dal limite troppo centrale del regista bresciano. Benino anche dietro, dove Del Lungo (8′) piazza il recupero in diagonale per liberare sulla sponda di Nzouango dal primo tiro dalla bandierina e sulla discesa dell’esterno destro Chiwisa erige la diga (34′), mentre l’unico a provarci davvero sull’altra sponda è l’accentrato autore del secondo fallo da rigore, dalla mira storta entro il decimo col sovrammercato della telefonata di Turicchia due scollinamenti oltre la mezzora.
La cronaca della frazione number one prosegue col conato di seconda del braccetto mancino, che al 24′ sugli sviluppi della punizione di Renault è beffato dalla carambola con la muraglia. Poi è di nuovo Baby Dea, alle prese con il compito non da poco della chiusura anticipata della pratica che ovviamente non arriva. Dapprima sulle pallonesse di Ceresoli, che al 34′ crossa per la spizzata dell’attaccante cividalese per l’errore sottoporta dell’apripista e in capo a due giri di lancetta innesca la punta friulana, che riesce a girarsi sul piede debole facendosela bloccare dal baluardo nemico già piazzato per difendere l’incrocio di competenza. Se in attesa dell’intervallo lo sciupio si chiama Shakur (41′), corsetta e sinistro mal angolato entro i 16 metri sull’imbeccata del compagno sulla trequarti, c’è carne al fuoco anche al rientro in campo prima dell’illusione altrui del punticino grazie alla sovrapposizione crossata di Savona per il tuffetto vincente davanti al secondo legno. Al 12′ l’ivoriano lascia rimbalzare una palla sporcata a Omar, mira alta come Hasa, mentre al 13′ serve il Toloi del piano di sotto a spezzare in corner l’asse tra il futuro impattatore e l’esterno alto a sinistra di Bonatti. Niente paura, l’inerzia riprende lo stesso padrone di buoni tratti della sfida. Al 18′ il mancino lemme di De Nipoti sullo scarico del difensore sinistro dopo il gioco a due Renault-Sidibe; al 24′ Bernasconi, appoggiato in mischia dallo svedese di sangue etiope, scalda i guantoni locali per le prove generali di sorpasso definitivo. Per fortuna al 3′ di recupero Muharemovic non la sfiora nemmeno di testa sul campanile di Rouhi: sabato a Zingonia (ore 11) arriva la Sampdoria, avversaria anche del quarto di Coppa Italia a stadi invertiti del mercoledì pomeriggio successivo.
Simone Fornoni