Atalanta – Spal 3-0 (3-0)ATALANTA (3-4-1-2):
Sassi 6,5; Cittadini 6,5 (1′ st Berto 6), Scalvini 7, Ceresoli 6,5; Oliveri 6,5 (31′ st Del Lungo 6), Panada (cap.) 7 (25′ st Chiwisa 6), Giovane 6,5, Renault 6,5; Sidibe 7; De Nipoti 6,5 (17′ st Fisic 6), Pagani 7 (17′ st Lozza 6). A disp.: 13 Bertini, 4 Zuccon, 11 Mediero, 15 Hecko, 27 Omar, 28 Regonesi, 33 Bernasconi. All.: Massimo Brambilla 6,5.
SPAL (4-3-3): Martelli 6; Bugaj 5,5, Saio 5,5, Csinger (cap.) 5,5, Saiani 6,5 (22′ st Borsoi 6); De Milato 6, Roda 6 (38′ pt Wilke Braams 6), Sperti 5 (1′ st Simonetta 5,5); D’Andrea 6 (29′ st Dell’Aquila 6), Puletto 6,5, Orfei 5,5 (38′ pt Biancheri 6). A disp.: 22 Magri, 16 Martini, 21 Fiori, 25 Fahad, 32 Parravicini, 39 Abdalla. All.: Fabrizio Piccareta 5,5.
Arbitro: Giordano di Novara 6 (Lazzaroni di Udine, Ferrari di Rovereto).
RETI: 2′ pt Scalvini (A), 26′ pt Sidibe (A), 33′ pt Pagani (A).
Note: Csinger (S) sbaglia un rigore (alto) al 24′ pt. Pomeriggio soleggiato, spettatori 90. Ammoniti Saiani e Csinger per gioco scorretto. Tiri totali 16-8, nello specchio 4-3, respinti/deviati 7-3, parati 1-3, legni 2-0. Corner 5-5, recupero 1′ e 0′.
Zingonia – Tra l’uno-due c’è di mezzo la grazia a firma della Spal sotto forma di rigore sbagliato, ma dopo tutto è Natale. La Primavera dell’Atalanta per ritrovare la via del bottino pieno se la spiana
aggrappandosi al metro e novantaquattro di Scalvini, alla sagacia di Sidibe sempre da palla ferma e alla rapacità di Pagani finalmente su azione. I Brambilla-boys, alla vigilia 13 punti in casa e 5 fuori, la spuntano alla quartultima di andata contro la (ex) quartultima in classifica riportandosi in scia ai playoff: si riprende il 9 gennaio rendendo vista all’Hellas Verona per chiudere il girone col Torino e a Sassuolo. Occhio al quarto di finale secco a Bogliasco contro la Sampdoria in Coppa Italia a tre giorni dalla ripresa.
Pronti via, l’assurdo disimpegno all’indietro palla al piede di Sperti praticamente sulla riga di porta determina il primo corner sulla pressione di Oliveri. Batte quest’ultimo da destra ed ecco la fronte nell’angolino del centrale di Palazzolo sull’Oglio. Un minuto e ventisette secondi. Devo passarne quasi tredici per subire tre similari situazioni inattive dal nulla, coll’autore del pressing decisivo trasformato in grande muraglia su De Milato a rimorchio di Orfei. Rischio abnorme, invece, al ventesimo, quando la scivolata di Ceresoli impedisce al tracciante dal fondo di Saiani di raggiungere l’ala destra. Tutto maturo per il patatrac al 24′, con Oliveri a incrociare fallosamente proprio il crossatore di prima, proiettato in area dallo smarcante a pelo d’erba di Roda. Un errore di posizione che dagli undici metri Csinger non punisce, prendendo i piccioni dopo la rincorsa a mezzo giro traditrice.
Comincia un’altra partita e, propiziatorio del tris, l’angolo del terzo di sinistra dal lato contestuale, su cui Cittadini in mischia riesce a tenerla viva per la botta ravvicinata sotto la traversa del trequartista ivoriano, al settimo sigillo (due a Berna). E la punta bergamasca, prima contrata in corner dal regista basso altrui in asse con De Nipoti, insacca da un passettino in spaccata dopo aver preso la traversa bassa pompando a mille sull’apertura da destra di Panada. Sfiorato il poker con lo stesso marcatore che si trova la sfera troppo sotto, la ripresa si avvia in quota chances al quinto grazie al partner di linea che rientra sul preferito mancino scagliando a lato di poco a mezz’altezza. Un paio di corsette cronometriche e si ridesta D’Andrea, costringendo a usare i piedi Sassi che al 12′ deve alzare le mani in presa per dire di no al tentativo un po’ scolastico di Puletto. Nulli i tentativi da fuori ancora dell’attaccante veneto (16′) rasoterra e Renault convergendo dalla corsia, mentre di là c’è la sortita in navata di Wilke Braams (32′) che il portiere nerazzurro ferma con un’efficacia pari all’affanno. Fra 36′ e 37′, il botta e risposta che ravviva il finale: l’olandese spallino chiama il ragazzo tra i pali bergamaschi al volo per togliere la ragnatela dopo lo scambio al limite con Biancheri, poi Giovane coglie l’incrocio pieno dalla lunetta sullo scarico dell’autore del bis. Il gol della bandiera è una chimera di un amen per Dell’Aquila di sinistro a giro a 5′ dal 90′.
Simone Fornoni