Un’Atalanta irriconoscibile quella vista in campo questa sera nella sfida decisiva per il passaggio agli ottavi di Champions League contro gli spagnoli del Villareal. Gli uomini di Gasperini cadono in casa a causa di errori indicibili per una squadra di Champions League. Nonostante ciò le statistiche dei bergamaschi sono da top club e alimentano maggiormente l’amarezza di una serata da dimenticare al più presto.
Atalanta:
Possesso palla: 64,1%
Tiri in porta: 5
Tiri respinti: 7
Fuorigioco: 7
Corner: 3
Cross: 27
Dribbling: 18
Falli subiti: 8
Ammonizioni: 1
Villareal:
Possesso palla: 35,9%
Tiri in porta: 6
Tiri respinti: 1
Fuorigioco: 3
Corner: 1
Cross: 5
Dribbling: 17
Falli subiti: 10
Ammonizioni: 2
La partita è stata gestita da una sola squadra. I nerazzurri dominano infatti il possesso palla con il 64,1% a differenza degli spagnoli che si rintanano nella propria metà campo per tutta la durata della gara e totalizzano il 35,9%. Dalla loro gli ospiti possono vantare solamente un tiro in più, effettuato nello specchio della porta difesa da Musso, perché per il resto l’Atalanta vince nettamente le altre statistiche. Gravi gli errori dunque che hanno commesso i padroni di casa, vera causa della débâcle odierna. Per il resto gli uomini di Gasperini effettuano 5 tiri i in porta e altri 7 invece sono le conclusioni respinte. Il Villareal 6 tiri in porta, come abbiamo già sottolineato e solo 1 respinto. Tante le posizioni in offside rilevate ai danni della Dea, a causa della posizione molto avanzata del reparto difensivo del Villareal. L’Atalanta ha poi effettuato la bellezza di 27 cross mentre i giocatori di Unai Emery hanno approfittato maggiormente delle verticalizzazioni e chiudono con solamente 5 traversoni. Tanti anche i dribbling da una parte e dall’altra e questo è l’unico dato che si equivalga all’interno del quadro statistico generale. Per quanto riguarda la direzione di gara l’arbitro inglese Anthony Taylor ha mantenuto fede alla fama dei fischietti inglesi, lasciando giocare molto le due squadre e sanzionando pochi interventi.
Mattia Maraglio