Il calcio bergamasco ritrova uno dei suoi più mirabili guru. E il ritorno si fa doppiamente gradito, se, da quel che trapela, di mezzo c’è una delle piazze più celebrate, assurta a realtà di alto rango proprio grazie al suo lavoro. A partire da martedì si è fatta largo l’ipotesi di un ritorno di Dario Mandelli al “Matteo Legler” di Ponte San Pietro. Direttore sportivo, direttore tecnico, selezionatore in seno alle rappresentative che hanno fatto la fortuna del calcio lombardo, ma non solo, tanto che sono diversi i giocatori attenzionati da Mandelli, lungo una carriera di prim’ordine, e puntualmente convertiti in elementi consacrati e meritevoli dei più blasonati palcoscenici. Tanto per citare due nomi, ascrivibili sia al dilettantismo che al professionismo: Matteo Ghisalberti, esploso nelle vesti di giovane promessa in quel Ponte San Pietro che guadagnò la Serie D senza più lasciarla e Stefano Moreo, centravanti del Brescia impostosi alla ribalta nel 2012, con il titolo conquistato dalla rappresentativa lombarda ideata e allestita da Mandelli. La Serie D il terreno privilegiato, come compete a quegli addetti ai lavori distintisi in qualità di raccordo e trampolino di lancio, e come raccontato anche in tempi recenti da una carriera che lo ha visto passare, oltre che dal Ponte San Pietro, dal MapelloBonate. Il ritorno di Mandelli è dietro l’angolo, l’ufficialità potrebbe arrivare già nelle prossime ore.

Nik