Campo, panchina o tribuna con la Lazio all’orizzonte sabato pomeriggio in casa? Sono ormai tre convocazioni e tre vigilie di fila che la sorte di Rafael Toloi e Merih Demiral, ovvero due terzi della difesa titolare dell’Atalanta, è in bilico sulla lama del rasoio della pretattica, dei notiziari ufficiali e della piacevole abitudine di Gian Piero Gasperini alle scommesse sul duetto riciclati illustri-baby. Leggi Marten de Roon chioccia di Matteo Lovato e, dal garbage time fatale per l’1-1 domenicale contro l’Udinese e il secondo tempo intero nella tana della Sampdoria, anche del sorprendente ma non troppo 2003 Giorgio Scalvini. Per le decisioni del caso c’è una rifinitura di mezzo, quella di venerdì pomeriggio, in cui si saprà se l’italobrasiliano (pare si sia in realtà allenato regolarmente in gruppo) e il turco si saranno messi definitivamente alle spalle la distrazione all’adduttore e l’elongazione al flessore, entrambi della coscia destra.
Il palazzuolese, anche nell’ottica del riposo per i big e del turnover mirato in vista della rivincita del 2 novembre contro il Manchester United in Champions League, è il logico favorito al battesimo del fuoco dal kick off dopo l’esordio al Gewiss Stadium cinque giorni or sono. Perché pure José Palomino è fuori causa dopo essere stato rimpiazzato proprio da Scalvini all’intervallo a Marassi (con sequela dell’ex Verona al centro): oltre la squalifica per il giallo speso mercoledì sera su Askildsen, un affaticamento muscolare. Restano due centrali puri più la diga olandese, che rimanendo in terza linea apre a sua volta al secondo utilizzo consecutivo dal 1′ del connazionale Teun Koopmeiners. Ballottaggi e staffette nel resto dell’undici: Giuseppe Pezzella dentro per Davide Zappacosta, ormai imprescindibile e quindi da non rischiare, Josip Ilicic per far rifiatare Ruslan Malinovskyi e Luis Muriel dal minutaggio più ampio possibile per non sovraccaricare l’architrave dell’attacco Duvan Zapata.