“La squadra ha fatto la sua partita, magari non bellissima sul piano tecnico, ma la gara l’abbiamo fatta noi. correndo pochi pericoli. Dopo aver sbloccato la partita abbiamo avuto qualche buona chances per chiuderla quanto questo non avviene poi può capitare qualche palla inattiva che cambia il risultato”.

Gian Piero Gasperini nel dopo partita, nelle varie interviste, esamina prima la gara pareggiata con l’Udinese, anteponendo l’analisi del match alla polemica contro la classe arbitrale italiana e il suo sistema.

“Non accetto che un ragazzino mi venga a sventolare il cartellino rosso sotto il naso senza un perché. E’ stata un’espulsione assurda, non ho fatto o detto niente, ho protestato per un fallo su Scalvini su cui è esploso tutto lo stadio, poi ci sono state altre due azioni e poi non so, non mi sono nemmeno accorto che mi avevano ammonito. Questi signori devono venire, metterci la faccia e spiegare”, è lo sfogo del miste atalantino. 

Che ha poi rincarato la dose: “Essere prima ammonito e poi buttato fuori in questo modo da questi ragazzi è difficile da accettare, voglio che qualcuno me lo spieghi e così non si può controbattere, così con questo sistema diventa troppo facile passare dalla parte del torto. 

Questi arbitri sono professionisti, per cui vengano anche loro a commentare gli episodi e dare delle spiegazioni. E come tutti i professionisti è inaccettabile stare nello stesso posto per vent’anni qualunque cosa fai. Così è inaccettabile. Qui c’è la mia parola contro la loro, io non mi ero nemmeno accorto che ero stato ammonito. Vengano a spiegare il perché delle loro scelte”, ha chiosato Gasperini. 

 

Fab. Car.