La difesa, che pareva puntellata e stabile, a differenza della rotazione dalla cintola in su assai poco prolifica (8 gol in 6 giornate di campionato, 3 in 2 di Champions), improvvisamente è diventata un cruccio per Gian Piero Gasperini all’antivigilia della supersfida casalinga di domenica sera contro il Milan. Perché se José Palomino si è appena riaggregato ai compagni assorbendo senza ulteriori traumi la lesione di primo grado al bicipite femorale sinistro riportata sabato scorso contro l’Inter, la sessione pomeridiana del venerdì al Centro Sportivo Bortolotti di Zingonia ha imposto lo stop ad altri due pezzi da novanta del terzetto arretrato come Rafael Toloi e Merih Demiral. Ovvero due terzi del pacchetto di titolari mercoledì sera contro lo Young Boys.
Problemi agli adduttori per l’oriundo del Mato Grosso e ai flessori per il perno turco, roba non pesante ma abbastanza da indurre gli addetti ai lavori a sciogliere la riserva sul loro possibile utilizzo soltanto in occasione della rifinitura della vigilia. I due per adesso lavorano a margine del gruppo, non sono comunque fermi ai box. A sabato pomeriggio, verso le 17.30-18, dunque, l’ardua sentenza, all’apparire della lista dei convocati. Col recupero del tucumano, comunque, manca mezzo reparto. Delle due, l’una: o si vira a quattro con due mediani (De Roon-Freuler) avanzando Davide Zappacosta sulla fascia alta in linea con Ruslan Malinovskyi e Matteo Pessina, deputato al solito a mangiare palloni al portatore di palla avversario (Tonali, più che l’ex Kessie), quindi con l’arretramento a terzino di Joakim Maehle (Hateboer e Gosens sono out fino a gennaio e novembre) e la promozione di Giuseppe Pezzella sull’altro lato, oppure si resta a tre con l’inserimento dal kick off dell’ex veronese Matteo Lovato.