Comincia domani sera a Torino, sponda granata, la sessantaduesima partecipazione dell’Atalanta al campionato di serie A che, a sua volta, taglia il traguardo dei novanta a girone unico. Sarà sicuramente da vivere intensamente tra le partite della serie A e quelle di Champions. Intanto si gioca alla presenza dei tifosi, seppur al 50%, ed è già un bel passo avanti. Ancora una volta la squadra di Gasperini è accreditata tra le grandi del campionato, dopo due stagioni nelle quali ha sfiorato l’Olimpo degli dei del calcio. Non troviamo motivi avversi, non si vedono ostacoli che vietino al popolo nerazzurro di continuare a sognare. Certo, tanto per cambiare la sessione del calciomercato ancora aperta fa trascorrere notti insonni agli allenatori che si trovano, giorno dopo giorno, a far la conta tra chi parte e chi resta. E anche Gasperini non sta trascorrendo un bel periodo mentre all’orizzonte si profila Morten Thorsby, solido centrocampista norvegese che gioca nella Samp (in arrivo per 6 milioni) e che è stato compagno di squadra di De Roon all’Heerenveen. Tra l’altro la formazione che scenderà in campo contro il Toro è ancora in alto mare causa squalifiche, che ovviamente si sapevano, e infortuni, vedasi Zapata che salterà le prime due partite stagionali. Ma Gasperini ci ha abituato da tempo a soluzioni fantasiose che si trasformano in sorprese ricche di suspence. Lo prevediamo anche in questa occasione, considerando che ha di fronte il suo allievo Juric, chiamato a Torino per il campionato del rilancio. Intanto è un campionato senza un padrone e tecnicamente più povero, dopo tante, troppe partenze eccellenti. Ma nel mondo del calcio, si sa, impera la dottrina ultraliberista, senza regole di mercato e con l’ingordigia dell’accaparramento: chi più ha, più spende. E forse non è del tutto errato considerare i dirigenti Uefa e Fifa dei lacchè al servizio di sceicchi, oligarchi e nababbi vari perché incapaci di decretare norme e leggi eque per tutti. Torniamo a noi. Il club nerazzurro ha tesserato Musso, considerato il miglior portiere della serie A, e ha sostituito Romero con Demiral lasciando intatta l’intelaiatura della squadra. Vediamo se il mercato porterà qualche novità interessante sempre che non ci siano sviluppi sull’interessamento dell’Inter per Zapata. Per la verità in questi giorni è tornato di moda l’”affaire Gomez-Gasperini” dopo le varie dichiarazione del Papu che ormai conoscono anche i bambini dell’asilo e il popolo atalantino si è scatenato sui social, schierandosi al completo dalla parte del Gasp.
E’ anche il momento di un’analisi sulle altre concorrenti dell’alta classifica. Solo Atalanta e Milan hanno confermato i loro condottieri, le altre hanno cambiato anche pericolosamente. Il club rossonero continua a spendere e spandere e s’affida all’esperienza di Giroud e di Florenzi ma sarà interessante capire quanti punti costi in classifica l’assenza di Donnarumma. Dopo Sarri e Pirlo la Juventus ha rimesso nel cassetto i sogni rivoluzionari ed è tornata con Allegri nel segno di un’evidenze restaurazione tattica e tecnica col vecchio dogma “Conta vincere e basta!” e resta la prima candidata al titolo. L’Inter senza soldi e con un futuro incerto si aggrappa a Simone Inzaghi sperando che riesca ripetere le belle stagioni laziali, si accontenta di Calhanoglu, di Dzeko e di Dumfries (per ora), sperando nella completa maturazione di Lautaro. A Napoli Aurelio De Laurentis non è intenzionato a buttar via soldi, anzi vuole limitare le spese, Spalletti s’adegua mentre Insigne non sembra disposto ad accettare il diktat del suo presidente e quindi si prevede un avvio turbolento. Quindi le due romane. L’arrivo di Mourinho sta esaltando i tifosi giallorossi ma basteranno Zaniolo e Abraham per tentare la scalata alla zona Champions? In casa la Lazio si sta peggio. Lotito prima di acquistare deve adempiere ad un autofinanziamento. Così anche Sarri deve accontentarsi di quel poco che gli passa il convento. Ma tutti i tifosi delle venti squadre della serie A aspettano i fuochi d’artificio degli ultimi giorni di mercato. Si salvi chi può.
Giacomo Mayer