C’era una volta il “Calcio con Stile”, punto programmatico irrinunciabile per il Bergamo Longuelo e per il suo mirabile condottiero, il Presidente Fabio Locatelli. Quattordici anni dopo, un libro scritto tutto d’un fiato, ricco di pagine entusiasmanti, dall’alto valore formativo e aggregativo, è terminato e finisce in archivio, con l’uscita di scena di una società che con un esempio di spessore ha fatto realmente scuola. Attraverso una lettera fatta pervenire a tutte le famiglie dei tesserati, il Bergamo Longuelo ha ufficialmente comunicato la chiusura dei battenti, aprendo non soltanto una pagina di calciomercato che a questo punto si annuncia caldissima, ma soprattutto dichiarando lo stato di emergenza per un dilettantismo che non può prescindere né dall’intervento dei privati né dall’attenzione delle Istituzioni, calcistiche o politiche che siano. Nell’attesa di conoscere tutti i dettagli, l’attenzione vira inevitabilmente sulla prima squadra, ormai rodata certezza per la Promozione, allenata da Marco Albergoni e comprendente, oltre a uno staff tecnico affiatato e qualificato, giocatori oggi più ambiti che mai. E con essi, ragazzi e allenatori del settore giovanile, per un totale di circa trecento tesserati chiamati, giocoforza, a un vero e proprio esodo. Se è vero che, come dicono, usciremo più buoni e più forti dal Covid-19, va pur detto che ad ora le intenzioni non hanno trovato riscontro nei fatti. Senza Bergamo Longuelo, addetti ai lavori e semplici appassionati si ritrovano più poveri e scoraggiati di prima.
Nik