Azzano San Paolo
– Il Centro Sportivo Italiano, l’Immacolata Alzano e l’Azzano FG. “A pelo d’erba e da organizzatore, sempre a mio agio. Ormai sono quasi 45 anni che sono in gioco, e sono del ’66. Le prossime due kermesse tra giugno e luglio sono troppo importanti per non farsi coinvolgere. E poi a Matteo Bonfanti, il vostro direttore, che mi ha conquistato coi suoi elogi, mica potevo dire di no. Come al mio presidente Luca Schiavi“. Il calciatore, l’allenatore, l’arbitro (ufficiale Csi dal 1992) e il dirigente. Sembra il titolo di un film, tipo quelli in cui un Pippo Franco double-face durante un derby della Capitale faceva la spola tra la curva romanista e quella laziale per compiacere il futuro suocero nonché datore di lavoro. Maurizio Mangili, invece, ha una faccia, una parola e oseremmo dire una divisa sola, in cui tutti possono riconoscersi: “Divertirsi, anzi tornare a farlo dopo troppo tempo, è la base. Facciamo in modo che le due feste di sport imminenti ad Azzano non rimangano casi isolati”. Unico anche nello sfornare calendari e programmi su file di excel su cui chiunque di noi giornalisti, non capendoci un’acca ed essendo ancor meno privo di pazienza, eviterebbe di rompersi la testa: “L’impronta Csi, del calcio nato all’oratorio, resta come marchio di fabbrica per una vita intera. E poi, se vedo ragazzi che si divertono e persone soddisfatte, anche se i complimenti mi fanno arrossire, mi sento appagato di ogni sforzo. Del resto, se vinco sempre alla lotteria l’incarico di mettere in piedi qualcosa, vorrà dire che ci sono portato”.
Un uomo di campo e di scrivania fedele a una causa per volta, che continua a dividersi tra cartellini e adunanze in grande stile tra squadre di ogni età: “Infatti il mio sabato pomeriggio è stato riempito da un arbitraggio di Esordienti a 7 a Verdellino che nemmeno era in programma. Pronti, ho risposto, io ci sono. Oddio, quando mi sposai trasferendomi da Alzano ad Azzano dovetti almeno rinunciare al ruolo di segretario dell’Immacolata, salvo esservi richiamato nel 2001 dal presidente Marco Marchesi – sorride il Responsabile Tornei ed Eventi AFG ormai da un quadriennio -. Riuscì a tirarmi dentro di nuovo dicendomi semplicemente che c’era bisogno di me. Mi piace rimettermi in campo, specialmente con i prossimi due tornei che io chiamerei della ripartenza e della speranza, qui al Centro Sportivo azzanese: quello a 5 dal 22 al 30 giugno, il ‘Primo Trofeo Bar Sport Azzano San Paolo’, con finali il 6 e 7 luglio, e quello in collaborazione con voi di Bergamo & Sport, ‘We’re the Fubal Fest‘, in realtà più manifestazioni in una, pure col karaoke, dall’1 al 4. Una continuità di ordine logistico-organizzativo, anche per la ristorazione, prima con Happy Boys e quindi con 4 furgoni truck food chiamati da Manu Sorti, che gestisce da poco il bar del centro sportivo”. Con una preferenza personale: “Ho sempre tenuto particolarmente agli Esordienti, facendo venire qui più volte la Serenissima di Cinisello Balsamo, la prima società del grande Gaetano Scirea. Prima di una partita senior tra Atalanta e Juventus arbitrai il figlio Riccardo, proprio l’anno dopo la morte del padre. Giocò proprio con la sua prima maglia. Dirigevo spesso i prepartita, invitato dal Maestro Bonifaccio“.
Legami forti, nomi e volti che meritano la carezza di un ricordo affettuoso, perché il pallone è la lingua universale che affratella i popoli. Oddio, anche la gente dello stesso paese. Sentite un po’ qui: “Io da giocatore ho fatto dagli Allievi ai dilettanti a 11 chiudendo a 5, avendo cominciato comunque da giacchetta nera e fischietto, a 12 anni, nel Torneo degli Assi, la scuola calcio di adesso. Ebbene, nell’ultima giornata proprio del raggruppamento di futsal, a fine carriera, superflua per la classifica, arbitrai i miei contro i rivali del Club Atalanta Folgore in cui giocò per un certo periodo anche Marino Magrin. Normalissimo, tra alzanesi: con loro noi dello Juventus Club organizzammo una trasferta in comune a Torino per Juve-Atalanta, ovviamente condividendo il pullman, con le forze dell’ordine che volevano dividerci per forza paventando chissà quali tafferugli tra compaesani divisi dal tifo”. Una risata via l’altra, quando si apre l’album dei ricordi: “Una volta mi misi il fischietto in bocca dopo un turno di notte al lavoro. Praticamente un dormiveglia in posizione verticale. Ma chi tira calci a un pallone di solito se ne accorge: mi aiutarono a non uscire troppo dai binari”. Maurizio è stato qualcuno anche in panchina: “Fino agli Allievi. Non posso certo dimenticare la gioia per il Ciatto vinto nel 1991 con l’Alzano del presidente Franco Andreini, FC Alzano 1909, da vice di Ivan Austoni. Due anni prima diressi Stromberg contro Ceribelli nella partita-evento dell’Ottantesimo. Una rosa quasi tutta di impronta Immacolata. Il bomber era Sean Scottini, che ora fa il supermanager nel settore food e hospitality a New York, poi c’erano Alessandro Galasso, il figlio dell’allora segretario comunale di Alzano Lombardo, il mio paese, cui torno quando possibile anche solo per seguire la messa nella mia parrocchia, e Michele Mutti, figlio di Mario, altro tecnico di vaglia. Battemmo La Torre, mi pare 2-1″.
Le radici sono tutto, come il fubal, per l’alzanese-azzanese Mangili, uno dalla fede profonda nel prossimo e ovviamente anche in Chi sta più su: “Siamo legati tutti dai fili del destino. Nel calcio come nella vita. La finale di cui sopra fu arbitrata da Nesi di Ponte San Pietro, di cui ho poi sposato la cugina, Laura, senza neppure sospettarne la parentela. La Serenissima ha patito un incendio notturno per un cortocircuito del falciaerba elettrico: ebbene, le coppe vinte ad Alzano nei vari tornei si sono appena annerite, le foto di Scirea non sono neppure state lambite. Da Lassù c’è Chi guarda sempre giù”. Smessi i panni dell’alzanese, targato Immacolata, coll’orgoglio di aver ospitato Luka Modric quand’era ancora un bimbetto ma già bravo e vincente, poi beneficiato della maglia del centenario dall’attuale dirigenza (“Una mostra fotografica è già in cantiere, per il torneo si spera”) in occasione della supersfida di Champions League con la Dea, dal 2017 Maurizio è operativamente solo azzanese. “E questi due tornei, il primo tentativo di ripartire, fortemente voluti da Luca, Manu e Matteo, sono più un onore che un onere. Sono un piacere e un dovere: per il Bar Sport le iscrizioni sono aperte, il 21 giugno invece ci sono i sorteggi per gli Esordienti di ‘We’re the Fubal Fest’. Tanto alla lotteria ho vinto anche la parte dello speaker…”. Ma dall’urna dei candidati il buon MM non toglierebbe mai il bussolotto col suo nome.