Genoa – Atalanta 3-4 (0-3)GENOA (3-5-2):
Marchetti 5,5; Onguéné 5,5, Radovanovic (cap.) 5,5, Masiello 6; Ghiglione 6 (12′ st Portanova 6,5), Zajc 6 (1′ st Caso 6), Rovella 6,5, Melegoni 5,5 (34′ st Eyango sv), Cassata 5 (1′ st Shomurodov 7); Destro 5 (1′ st Pandev 6,5), Pjaca 5,5. A disp.: 1 Perin, 32 Paleari, 2 C. Zapata, 5 Goldaniga, 77 Zappacosta, 11 Behrami, 20 Strootman. All.: Davide Ballardini 5,5.
ATALANTA (3-4-2-1): Gollini; Toloi (cap.), Romero, Djimsiti; Hateboer, De Roon, Freuler (1′ st Pessina), Gosens (31′ st Palomino); Malinovskyi (12′ st Lammers), Miranchuk (44′ st Muriel); D. Zapata (1′ st Pasalic). A disp.: 31 Rossi, 57 Sportiello, 4 Sutalo, 13 Caldara, 3 Maehle, 40 Ruggeri, 72 Ilicic. All.: Gian Piero Gasperini.
Arbitro: Marinelli di Tivoli 7 (Dei Giudici di Latina, Pagnotta di Nocera Inferiore; IV Giua di Olbia. V.A.R. Banti di Livorno, A.V.A.R. Cecconi di Empoli).
RETI: 9′ pt D. Zapata (A), 26′ pt Malinovskyi (A), 44′ pt Gosens (A), 3′ st Shomurodov (G), 7′ st Pasalic (A), 22′ st rig. Pandev (G), 39′ st Shomurodov (G).
Note: ammoniti Djimsiti, Toloi e Rovella per gioco scorretto. Tiri totali 10-11, nello specchio 6-6, respinti/deviati 1-2, parati 3-2, legni 1-0. Var: 2. Corner 2-4, recupero 0′ e 4′ .
Genova – Suspense quanto basta in mezzo a troppe amnesie, ma quel che conta sono i fatti e soprattutto il traguardo puntualmente tagliato. Sette gol per sei marcatori diversi e un golletto di scarto a dispetto del 40 a 60 per cento di giropalla: un calcio praticamente da spiaggia e pieno zeppo di amnesie, però godibilissimo. Contro il Genoa già salvo, nella partita del cuore del Gasp, in realtà al netto dello start è stato un pro forma. La terza qualificazione di fila dell’Atalanta alla Champions League è matematica pura, il resto un contorno succulento. Zapata-Malinovskyi-Gosens-Pasalic, e pazienza per i tre acuti locali, in realtà gentilmente e generosamente concessi: in attesa della finalissima di Coppa Italia, mercoledì 19 maggio con la Juventus, per i nerazzurri in serie A c’è il secondo posto da difendere coi denti nel prossimo weekend al cospetto del Milan. Il dodicesimo assist di Malinovskyi agevola il rompighiaccio dell’ariete dell’attacco, l’ottava sinfonia personale del ventottennte di Zhytomyr in un 2020-2021 fantastico dall’equinozio di primavera in poi e l’ennesima prodezza del crucco fanno il resto. Intanto c’è già un record fra i tanti: 78 punti, eguagliati dalla stagione precedente con un match ancora da disputare.
Entro il 2′ Melegoni ci prova da ex su lancio di Rovella trovando l’opposizione di Gollini, imitato da da Masiello che di seconda sul calcio d’angolo susseguente trova solo il palo esterno alla destra del compagno di tempi non troppo remoti. Al primissimo tentativo, però, ecco il vantaggio ospite (diciannovesimo nel 2020-2021, quindicesimo in campionato) sul passaggio di ritorno del Colonnello, appaiato sulla trequarti a Miranchuk. Radovanovic, altro volto un tempo amico, sventa la chance del bis dello stesso colombiano in asse con Freuler, servito da Djimsiti: è il 17′, il sinistro del Toro di Cali viene contrato in fallo di fondo. Scollinato il ventesimo il battistrada imbecca il futuro autore del tris, chiuso in calcio d’angolo dall’ex AlbinoLeffe Marchetti; al 22′ la terna non interviene sulla girata lemme di fronte di Destro, in offside piuttosto evidente, sull’ammollo di Ghiglione. Al 26′ il bis inizialmente annullato a Malina sul la dal fondo del terminale unico, ma il Var fa giustizia: palla in gioco, l’ex serbo non controlla bene e la sfera resta sulla riga. La torsione in gioco aereo del centravanti sul cross da sinistra dell’autore del bis non trova lo specchio oltrepassata la mezzora, Djimsiti invece a un poker dall’intervallo manca il tris svettando sul tiro dalla bandierina destra del compagno mancino.
Alle soglie del 45′ il gioco di sponda da quinto a quinto, innescato dal cross da mancina del raddoppiatore, agevola il 3-0 del nazionale tedesco, tornato su livelli altissimi, con un bel taglio di tempia per l’undicesima gioia stagionale in campionato, sporca dozzina in totale con l’acuto di Anfield Road nella coppa dalle grandi orecchie. Non fa male il gol della bandiera di Shomurodov (giocatore coi fiocchi) che incrocia di sinistro nell’angolino, baciato dal legno interno, su errore di Djimsiti (3′), anche perché sull’asse Malinovskyi-De Roon-Miranchuk c’è il croato (sesto d’annata) a firmare di piattone (portiere preso in controtempo) il poker sporco (7′) evitando il rientro di Onguéné. Poco prima, la telefonata dell’ucraino in asse con l’altro uomo dell’Est. Fino al 21′, leggi mano alta di Robin sul cross da destra del difensore camerunense, non succede granché: la tecnologia a bordocampo dice rigore, Pandev spiazza il Gollo (22′). Cinquina di lancette, Rovella dal centrosinistra alza la mira da fermo. A 11′ dal 90′ Portanova scippa Pessina e il macedone serve il facile 3-4, stavolta di destro, al doppiettista uzbeko. Il play basso di casa la alza di non molto dalla mattonella da fermo al 2′ di recupero, a ruota Hateboer da fuori allarga il destro sullo scarico di SuperMario.
Effe