Domenica ad Asola non sarà una giornata qualunque per Amos Casati, portiere della Cividatese. L’estremo difensore arancione toccherà infatti il traguardo da record di 300 presenze nei campionati dilettantistici con la casacca bassaiola. Classe 1985, è un highlander del calcio nostrano che si è guadagnato anche la palma di miglior portiere del girone bergamasco di Promozione nella scorsa stagione. Quella attuale per l’undici di mister Belometti è iniziata con due vittorie su due e un primato in classifica quasi inaspettato: “Bello partire così, non c’è dubbio, ma il difficile è confermarsi – ha esordito il portierone -, sulla carta abbiamo affrontato due squadre in lizza per salvarsi ed è fondamentale tenere i piedi per terra. Dove possiamo arrivare? Possiamo fare un campionato da protagonisti pur senza spese folli sul mercato. In rosa c’è stata una grande rivoluzione: il famoso blocco storico non c’è più, siamo rimasti solo io e Vavassori come uomini più esperti, ma devo dire che gli innesti sono stati mirati e funzionali alle esigenze che avevamo. Chi è arrivato ci darà una grossa mano. In difesa ho davanti ragazzi affidabilissimi”.
300 gettoni dunque a difesa della porta della Cividatese, praticamente un’istituzione. “Un traguardo che mi riempie di orgoglio – ha proseguito -, ho sempre avuto anche offerte da altri club nel corso degli anni, le ultime la scorsa estate, eppure non ho mai tentennato (nonostante le proposte economiche più alte, ndr). Inevitabile in questi dodici anni avere ricordi belli, ma anche meno piacevoli. L’amarezza più grande è stata la retrocessione dalla Prima alla Seconda, con un grande girone di andata e un ritorno con troppi problemi. Da lì è partita poi la scalata che ci ha portato fino a dove siamo oggi. Come immagine indelebile dico la finale playoff con il Lovere che ci ha portato a fare lo spareggio con il Castello Città di Cantù, l’entusiasmo della gente aveva raggiunto livelli importanti: in campo lo sentivamo tutto”.
La carta d’identità recita 37 anni (38 il 6 ottobre), eppure il futuro è ancora un grosso punto di domanda: “Non so ancora cosa farò a fine stagione, a gennaio svelerò le mie intenzioni in base alle sensazioni che avrò, fisiche e non solo. L’unica certezza è che quando appenderò i guanti al chiodo farò il preparatore dei portieri. Ho già iniziato a fare pratica con l’Oratorio Cividate: cercherò di trasmettere quanto ho imparato ai più giovani”. Giusto il tempo di battere ancora qualche record.
Norman Setti