250 euro

per la semifinale di ritorno di Europa League col Marsiglia. La corsa ai biglietti, ormai pressoché introvabili, per giovedì sera, è intruppata da fenomeni di bagarinaggio puro e semplice. Solo che on line e non sulla pubblica via, come un tempo. Non conta nemmeno il fattore di rischio, inteso come rischio di scivolare nel penale un minuto più tardi, visto che l’acquisto dei titoli d’ingresso, sia attraverso i canali on line che attraverso i punti di vendita VivaTicket, è strettamente nominale e il massimo di eventuali altri tre biglietti è soggetto alla produzione della fotocopia del documento d’identità di ciascun “presente” allo stadio. 

A fare una semplice ricerca via hasthag su Twitter, ci si è potuti rendere conto che anche a Liverpool e Marsiglia i furbastri non mancavano. Quelli invitavano al versamento su paypal e poi chi s’è visto s’è visto. Attenzione, però, c’è anche chi fissa appuntamenti di persona. Nel 2024, in una città onesta e laboriosa come Bergamo e nel suo territorio, capita ancora d’incorrere in forme di truffa squallide e opportunistiche come questa. I bagarini che allignano all’ombra delle Mura Venete e delle Orobie, con ogni evidenza, contano sull’anonimato, sul silenzio e in ultima istanza sulla disperazione dei tifosi di assicurarsi un posto sotto i riflettori.

Fare la cresta e vivere a ufo sulla passione genuina per il calcio e per l’Atalanta è qualcosa di vomitevole. Ma succede, eccome se succede. L’appello è il seguente: denunciate questi approfittatori, questo non c’entra col libero mercato o la pacifica contrattazione tra privati. Perché chi fa incetta di biglietti per rivenderli al mercato nero, cioè sottobanco, non merita altri titoli che quelli di bagarino e delinquente. 
Si.Fo.